I vecchi lentamente
si spogliano del corpo
fragile guscio ricurvo
custode immemore
di un tempo ormai sospeso
Echi lontani
come rintocchi di campane
scandiscono il lento percorso
immane fatica
di un oscuro tramonto
I vecchi tendono la mano
al sicuro appiglio
rifugio certo
all’ignoto avanzare
che il giorno pare non fermare
Ricordi e paure
adagio vanno
compagni dell’affanno
uniti nel viaggio
prede del tempo
I vecchi hanno sete
del giorno e dell’amore
della notte e dei sogni
del sole e della luna
dell’alba e della vita
I vecchi non hanno età
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